Pieces of a Woman

di Kornél Mundruczó 
Calendario
  • Crediti:

    di Kata Wéber
    regia di Kornél Mundruczó 

    con Dobromir Dymecki, Magdalena Kuta, Sebastian Pawlak, Joanna Połeć, Marta Ścisłowicz, Justyna Wasilewska, Agnieszka Żulewska 

    direttore luci Paulina Góral
    assistente alla sceneggiatura Soma Boronkay
    assistente alla regia Karolina Gębska
    scenografia e costumi Monika Pormale
    musiche Asher Goldschmidt
    stage manager Katarzyna Gawryś-Rodriguez
    traduttore simultaneo trascrizioni Dr Patrycja Paszt
    traduttore trascrizioni Jolanta Jarmołowicz
    set designer assistant e production manager Karolina Pająk
    assistente costumi Małgorzata Nowakowska
    fotografie Natalia Kabanow

    produzione TR Warszawa
    con la partecipazione di Magyar Kulturális Intézet Varsó

  • Durata Spettacolo: 130 minuti

Un dramma familiare, dal carattere marcatamente femminista, ambientato nella Varsavia di nostri giorni. Alimentato dalla forza e dalla determinazione di forti personaggi femminili, Pieces of a Woman usa una riunione di famiglia come pretesto per mettere analizzare al microscopio i problemi e i conflitti interni della società polacca.
Maja, protagonista trentenne di questa storia è alle prese con una tragedia personale e per rimettersi in carreggiata, dovrà mettere in discussione la sua vecchia vita e ricostruire da zero i rapporti con la sua famiglia. Pieces of a Woman è un quadro evocativo della donna moderna e della sua lotta per la conquista dell’inalienabile diritto a decidere della propria vita. Kornél Mundruczó, regista, e Kata Weber, autore della sceneggiatura, tratteggiano ogni personaggio con grande empatia e senza giudizi. Impiegando mezzi espressivi di gusto cinematografico, lo spettacolo polacco affascina gli spettatori con una narrazione intima, data dal realismo dei dettagli e dalla tenerezza delle creazioni degli attori. Pieces of a Woman è il secondo spettacolo, dopo The Bat (2012), di Kornél Mundruczó ad essere prodotto in Polonia dal TR Warszawa. Entrambi gli spettacoli hanno ottenuto il riconoscimento del pubblico polacco e internazionale.

“Il cammino intrapreso da Maja è il cammino di tutte le donne. Maya sperimenta ciò che tutte le donne sperimentano quando i loro desideri vengono schiacciati. Schiacciate dal dolore fino al momento in cui finalmente riescono a dispiegarsi e aprirsi ad una vita di maggiore consapevolezza, profondità e gioia, ovviamente. La combinazione di queste relazioni femminili mostrate nel nostro spettacolo sono autentiche e contengono amore, rabbia, delusione e guarigione, tutti aspetti oggi associati all’intimità”.

-Kornél Mundruczó 

Rassegna stampa

TR Warszawa – una compagnia teatrale polacca, una delle migliori al mondo […]Lo spettacolo trascende in modo eccezionalmente efficace le convenzioni drammatiche grazie alle magistrali interpretazioni degli attori, che […] fanno vivere ad arte i loro personaggi anche se le loro battute si limitano a piccole chiacchiere – il che, tra l’altro, rende abbastanza gestibile la ricezione di uno spettacolo in polacco con sottotitoli […] Il pubblico di Avignone si è innamorato di questo spettacolo polacco del 2018.
Anne Diatkine, Liberation

Pieces of a Woman dice molto sulla nostra ansiosa e turbolenta società occidentale, persa tra lo stile di vita tradizionale e quello moderno. Il naturalismo dell’argomento si confronta perfettamente e misteriosamente con la magia del teatro – Kornél Mundruczó è un vero maestro nel mescolare gli stili scenici. Con il realismo, che è la base della sua produzione, il regista ci introduce subdolamente ai segreti di anime e corpi improvvisamente messi a nudo. Messi a nudo come possono esserlo durante il parto, che è il centro del primo atto.
Fabienne Pascaud, Telerama

Kornél Mundruczó – un maestro dell’iperrealismo – crea una messa in scena molto raffinata, distintiva e consapevole, come al solito. L’intensità della presenza di attori eccezionali e il virtuosismo della performance permettono al pubblico di immergersi completamente nell’intimità del teatro […] e di confrontarsi sia con la disintegrazione che con il tentativo di recupero.
Christophe Candoni, Scenaweb

[…] spettacolo brillantemente semplice e molto necessario su noi stessi.
Julia Downarowicz, Dziennik teatralny Warszawa

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