Perché farlo

Non si può fare teatro senza occuparsi del mondo scolastico e del rapporto con le nuove generazioni, con la consapevolezza che creare o meno il pubblico del domani e di più, cittadini attenti all’arte ed alla bellezza, dipenda in larga parte anche da noi.
È per questo motivo che in oltre trentacinque anni di attività il Teatro Bellini con la sua programmazione ha sempre dato spazio al teatro per le scuole stringendo relazioni continuative con molte di esse a Napoli e in Campania.
Tuttavia, i progetti dedicati alle scuole, talvolta pensati con le scuole, sono notevolmente aumentati in questi ultimi anni per quantità e qualità, spinti dalla necessità di controbilanciare il dominio del linguaggio digitale a cui siamo assuefatti e di creare per i più giovani, a partire da quelli della scuola primaria, occasioni per appassionarsi e lasciarsi affascinare da altri linguaggi. Di renderli capaci di riconoscere una grammatica diversa da quella monodimensionale di uno schermo. Ad apprezzare le parole, linguaggi complessi e più articolati, a sviluppare senso critico e coltivare l’ideale della bellezza.
Tutto questo la scuola deve farlo. Il teatro può farlo, può contribuire a questo processo. E poiché può, deve.
Quest’anno la nostra proposta è articolata in due sezioni, una legata al progetto Leggere, ideato ed interpretato da Paolo Cresta, che ormai da quattro anni presta corpo e voce all’interno di una lezione teatralizzata e declinata direttamente sui temi dei programmi scolastici, dai classici Greci e latini fino ai Promessi Sposi o l’Orlando Furioso, in un rapporto “a tu per tu” con i ragazzi della scuola secondaria accolti in sala per ascoltarlo e confrontarsi direttamente con lui sui temi che tratta di volta in volta. E così, travalicando i confini della lezione scolastica, diventa gradualmente corpo e voce, attore, parola viva, interpretata, commentata, squarciata. Il progetto è stato accolto con grande interesse non solo dagli studenti ma anche dagli stessi professori che trovano ispirazione e spunto da un modello didattico diversamente agito.
Lo stesso Paolo Cresta porterà in scena Uno, nessuno e centomila, da Pirandello, e un adattamento di Edipo Re di Sofocle.
L’altra sezione è rappresentata dalla proposta degli spettacoli di Stagione in replica anche la mattina per le scuole. Alla scuola Secondaria di II Grado abbiamo dedicato La Grande Magia, di Eduardo De Filippo con la regia di Gabriele Russo, in cui Natalino Balasso e Michele Di Mauro sono i protagonisti di questa commedia nera, a tratti drammatica e misteriosa, che supera il racconto familiare e si apre a molteplici interpretazioni grazie al magico gioco della drammaturgia.
Infine alla scuola primaria  sono dedicati Don Felice Sciosciammocca Creduto Guaglione ‘E N’anno, di Antonio Petito, con la regia di Roberto Capasso, e Uno, roie, roie e mmiezo tre… Pullicine’! Un lavoro sulla maschera di Pulcinella, ideato e scritto dalla compagnia Il Teatro nel Baule.
Infine, la sezione Kids, dedicata alle famiglie, sempre a cura de Il Teatro nel Baule, con laboratori e spettacoli che si tengono fra il sabato pomeriggio e la domenica mattina, giunge al suo terzo anno di programmazione.

PROGRAMMA PER LA SCUOLA PRIMARIA

Uno, roie, roie e mmiezo tre… Pulicinè!
Un teatrino di guarattelle a dimensione umana
a cura de Il Teatro nel Baule

con Sebastiano Coticelli, Simona Di Maio, Dimitri Tetta
regia Sebastiano Coticelli, Simona Di Maio
costumi, scene e oggetti Il Teatro nel Baule

luogo: Teatro Bellini
età consigliata: 5/10 anni
durata spettacolo: 50 minuti

da ottobre 2024 a maggio 2025

In questo spettacolo, tratto dal testo classico di teatro dei burattini Pulcinella, Teresina e la morte, Pulcinella cerca Teresina ma, al suo posto, incontra diversi personaggi: il cane, il padrone del cane, il carabiniere, il frate, il boia, la morte. I bambini si ritroveranno in un gioco fatto di musica e frastuono, di sacro e profano, di ironia e autoironia, nel quale Pulcinella affronta la vita e la morte.

Ingresso 10 €

Uno, roie, roie e mmiezo tre… Pulicinè!
Un teatrino di guarattelle a dimensione umana
a cura de Il Teatro nel Baule

con Sebastiano Coticelli, Simona Di Maio, Dimitri Tetta
regia Sebastiano Coticelli, Simona Di Maio
costumi, scene e oggetti Il Teatro nel Baule

luogo: Teatro Bellini
età consigliata: 5/10 anni
durata spettacolo: 50 minuti

da ottobre 2024 a maggio 2025

In questo spettacolo, tratto dal testo classico di teatro dei burattini Pulcinella, Teresina e la morte, Pulcinella cerca Teresina ma, al suo posto, incontra diversi personaggi: il cane, il padrone del cane, il carabiniere, il frate, il boia, la morte. I bambini si ritroveranno in un gioco fatto di musica e frastuono, di sacro e profano, di ironia e autoironia, nel quale Pulcinella affronta la vita e la morte.

Ingresso 10 €

Don Felice Sciosciammocca creduto guaglione ‘e n’anno

di Antonio Petito
regia Roberto Capasso
con Roberto Capasso, Nello Provenzano, Miriam Della Corte, Valentina Martiniello
costumi Sara Portolano
scene Giorgia Lauro
assistente alla regia Maria Chiaravalle
tecnico Tommaso Vitiello
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

luogo: Piccolo Bellini
età consigliata: 7/10 anni
durata spettacolo: 50 minuti

dal 9 al 17 gennaio 2025

È il mio terzo appuntamento da regista con il teatro di tradizione napoletana, con questa messinscena continuo a mantenere un linguaggio arcaico, giocando con l’espressività corporea. Nulla quindi è naturale, anzi, è tutto palesemente teatrale e finto, con il supporto di scenografie e costumi dichiaratamente improbabili. Inoltre come ogni operazione di questo repertorio da me condotta, oltre a mettere in scena la farsa mi pongo l’obiettivo di riportare alla luce quegli aspetti di un teatro che ormai non c’è più.
In questo allestimento racconterò l’incontro tra Don Felice Sciosciammocca e Pulcinella.

Ingresso 10 €

Don Felice Sciosciammocca creduto guaglione ‘e n’anno

di Antonio Petito
regia Roberto Capasso
con Roberto Capasso, Nello Provenzano, Miriam Della Corte, Valentina Martiniello
costumi Sara Portolano
scene Giorgia Lauro
assistente alla regia Maria Chiaravalle
tecnico Tommaso Vitiello
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

luogo: Piccolo Bellini
età consigliata: 7/10 anni
durata spettacolo: 50 minuti

dal 9 al 17 gennaio 2025

È il mio terzo appuntamento da regista con il teatro di tradizione napoletana, con questa messinscena continuo a mantenere un linguaggio arcaico, giocando con l’espressività corporea. Nulla quindi è naturale, anzi, è tutto palesemente teatrale e finto, con il supporto di scenografie e costumi dichiaratamente improbabili. Inoltre come ogni operazione di questo repertorio da me condotta, oltre a mettere in scena la farsa mi pongo l’obiettivo di riportare alla luce quegli aspetti di un teatro che ormai non c’è più.
In questo allestimento racconterò l’incontro tra Don Felice Sciosciammocca e Pulcinella.

DATE DISPONIBILI
16 e 17 gennaio

Ingresso 10 €

PROGRAMMA PER LA SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO

Leggere

di e con Paolo Cresta

Ho iniziato a fare l’attore durante il secondo liceo scientifico (liceo Rinaldo d’Aquino di Montella in provincia di Avellino). Ho sempre recitato: in tutte le foto tra asilo e scuole medie mi si vede sempre in costume o con un microfono in mano, ma soltanto durante il secondo liceo ho capito che recitare sarebbe stata la mia vita. La mia “carriera” scolastica era, fino ad allora, proceduta piuttosto tranquillamente. Ma quell’anno, il secondo liceo, appunto, mi sentii perso, entrai in crisi. Ma proprio allora la scuola fece partire un laboratorio di teatro tenuto da una compagnia filodrammatica di Avellino e mettemmo in scena “il Drago” un testo di Schwarz. Avevo finalmente trovato un modo per comunicare col mondo: il Teatro. E avevo trovato un modo per riscoprire la bellezza.
Per raccontare questo progetto ho ritenuto opportuno partire dalla mia piccola esperienza personale. La letteratura è alla base del mio lavoro d’attore. L’attore, l’interprete, è colui che utilizza la propria voce e il proprio corpo per condividere con il pubblico le parole dell’autore. Lavoro dell’attore è far vivere quelle parole!

Cosa avviene?
Io stesso accolgo gli studenti, in maniera semplice, informale. Inizio col chiedere di che classe sono, come stanno, se sanno perché sono lì. Approfitto di queste iniziali domande e conseguenti risposte per cominciare a conoscere i loro nomi. Mi presento e dico di essere un attore e non un professore e che quindi possono rilassarsi. Annuncio che farò molte domande durante il tempo che passeremo insieme e che per queste domande non ci sono risposte “giuste” e così, semplicemente, li spingo a pensare. Una delle prime domande che pongo è: “secondo voi perché uno scrittore scrive?”. Da qui il nostro dialogo entra nel vivo e ci porterà a leggere e scoprire/riscoprire l’autore o l’argomento tema dell’incontro.

Nota: Questi incontri, non essendo degli spettacoli, non seguono un copione predefinito; sono vivacemente mutevoli e, data la forte componente dialogica, dipendono da ciò che nasce dall’incontro con gli studenti. A volte riesco a leggere e raccontare tutto quello che ho previsto per quell’incontro, altre no perché il dialogo ci ha portati a soffermarci maggiormente su qualche pagina, oppure un’osservazione può portarmi a testi che non avevo affatto previsto. Nel dar voce ai testi il mio obiettivo, sempre in un clima di dialogo e divertimento, è di ricordare agli studenti quanta vita, quante emozioni, riflessioni, sogni sono contenuti nelle pagine che hanno la fortuna di incontrare e come, a volte, il fatto di doverle studiare ci “distragga” da tutto questo. Far sentire con forza e passione come ogni autore chieda di essere ascoltato e che nel momento in cui ci mettiamo in ascolto quello è il momento in cui capiamo che è proprio a me, lettore che anche solo per caso ho appoggiato gli occhi sulla sua pagina, che voleva parlare. È a me che voleva raccontare la sua storia. Proprio a me.

ARGOMENTI DISPONIBILI
I promessi sposi

Il mito 
L’amore 
L’Orlando furioso 
Italo Calvino – I nostri antenati

DATE
da ottobre 2024 ad aprile 2025

Ingresso 9 €

La Grande Magia
di Eduardo De Filippo
regia Gabriele Russo
con Natalino Balasso nel ruolo di Calogero Di Spelta
Michele Di Mauro nel ruolo di Otto Marvuglia

dal 18 al 31 ottobre 2024

Quando andò in scena per la prima volta nel 1948, La grande magia non fu capita e suscitò reazioni controverse. «Ci fu quella resistenza – racconta Gabriele Russo – che sempre riscontra un grande artista quando prova a esplorare nuovi orizzonti. L’incomprensione del pubblico di allora rivela quanto questo testo sia intriso di profondità e capacità di raccontare, oggi, le nostre emozioni e incertezze.»
Al centro dell’opera, il confronto tra Calogero di Spelta, uomo ossessionato dal controllo, che tenta disperatamente di mettere in ordine una realtà sempre più sfuggente, e l’enigmatico illusionista Otto Marvuglia.
A quarant’anni dalla scomparsa di De Filippo, Natalino Balasso e Michele Di Mauro sono i protagonisti di questa commedia nera, a tratti drammatica e misteriosa, che supera il racconto familiare e si apre a molteplici interpretazioni grazie al magico gioco della drammaturgia eduardiana.

DATE DISPONIBILI
23, 30 e 31 ottobre

Ingresso 12 €

Uno, nessuno e centomila
adattamento, interpretazione e regia Paolo Cresta

da ottobre 2024 ad aprile 2025

Un uomo, un uomo qualunque come si definisce lui stesso, un giorno come un altro, riceve un’osservazione da sua moglie: “Guardatelo bene il naso, ti pende verso destra”. Questa semplice e, apparentemente, innocua frase trascina l’uomo, Vitangelo Moscarda, in abissi di riflessioni e considerazioni che gli scavano dentro.
Inizia a ricercare dentro di sé, nelle persone intorno a lui, scoprendosi, tormentatamente, Uno, nessuno e centomila.
È così che, da un semplice specchio, superficie ambigua e inquietante, emerge per Vitangelo
Moscarda, un volto di sé finora ignorato, provocando in lui una profonda crisi, fino all’agghiacciante consapevolezza che la sua immagine negli occhi degli altri è profondamente lontana da quella che ha di se stesso.
Da qui la presa d’atto ancora più inquietante: egli non è ‘uno’, come aveva creduto sino a quel momento, ma ‘centomila’, nel riflesso delle prospettive degli altri, e quindi ‘nessuno’. La realtà banale e paradossale dell’uomo, in relazione a se stesso e agli altri, è il filo rosso di una storia nella quale ciascuno di noi è costretto a riconoscersi.
In scena una sedia e un uomo, solo, che si rivolge direttamente al pubblico, proprio come il romanzo si rivolge direttamente al lettore. Racconta la sua storia, e nel farlo si confida, si confessa, rivive il suo lancinante viaggio interiore, e giunge ad affermare che, oltre a tutto il resto, non ha più bisogno di un nome, perché i nomi convengono ai morti, a chi ha concluso.
Lui è vivo, e non conclude. La vita non conclude, e non sa di nomi, la vita.
Pirandello stesso lo definì come il romanzo “più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita”. Ed è da questa scomposizione che sono partito. Ho avuto come riferimenti visivi Francis Bacon , Lucian Freud e Alberto Giacometti. Ciò che resta dell’uomo spogliato di tutto. Le prime parole che faccio pronunciare a Moscarda non sono di Pirandello: sono tratte da una lettera di Alberto Giacometti, e parlano di un filo di polvere, un semplice filo di polvere, ma per lui, e forse solo per lui, bellissimo.

Ingresso 10 €

Edipo Re
di Sofocle
tragedia per voce sola
adattamento e interpretazione Paolo Cresta

da ottobre 2024 ad aprile 2025

Con “ Edipo re. Tragedia per voce sola” continua ( dopo “ Uno, nessuno e centomila”) il mio personale percorso teatrale di indagine sull’animo umano e sulla scoperta del proprio essere.
Edipo è il re di Tebe, amato e ammirato dal suo popolo perché aveva liberato la città da quel terribile mostro che era la Sfinge. Ma nel volgere di un solo giorno, nelle poche ore che vanno dall’alba al tramonto, questo re al culmine della propria fortuna vedrà mutare radicalmente la propria esistenza. Edipo re tratta della fragilità dell’esperienza umana, che può passare, in breve tempo, dal massimo dello splendore alla più abissale delle abiezioni. La parola di Sofocle, interpretata da un unico attore che dà voce a tutti i personaggi ,corre, musicale e sferzante, precisa e tagliente, con il ritmo e la suspense di un thriller, a fare luce su quanto è accaduto e, così facendo, a scandagliare l’animo umano.

Ingresso 10 €

Spettacoli in orari mattutini

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Francesca Calabrese

3342373833 – ilteatrodelsole@gmail.com

Scopri la Stagione Kids, dedicata ai bambini e alle famiglie, a cura de Il Teatro nel Baule

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