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Crediti:
concezione e regia Romeo Castellucci
con Valer Dellakeza
con gli agenti Luca Nava, Sergio Scarlatella
e con uomini dalla stradamusica Scott Gibbons
collaborazione alla drammaturgia Piersandra Di Matteo
assistenti alla regia Silvano Voltolina, Filippo Ferraresiuna coproduzione Societas, Kunsten Festival des Arts Brussels, Printemps des Comédiens Montpellier 2021, LAC Lugano Arte Cultura, Maillon Théâtre de Strasbourg - Scène Européenne; Temporada Alta 2021, Manège-Maubeuge Scène nationale, Le Phénix Scène nationale Pôle européen de création Valenciennes, MC93 Maison de la Culture de Seine-Saint-Denis, ERT Emilia Romagna Teatro Italy, Ruhrfestspiele Recklinghausen, Holland Festival Amsterdam, Triennale Milano Teatro, National Taichung Theater, Taiwan
- Durata Spettacolo: 90 Minuti
In BROS, di Romeo Castellucci, una strana ed invisibile dittatura governa lo spettacolo, impedendo al pensiero il suo libero scorrere. Gli Attori reclutati non hanno imparato la parte, la imparano mentre la assumono, attraverso l’esecuzione di ordini impartiti. Questi Attori, uomini qualunque della strada, per poter partecipare allo spettacolo controfirmano un patto in cui dichiarano di attenersi fedelmente ai comandi. Un impegno che devono essere in grado di condurre fino in fondo. La loro coscienza si ferma qui, poi ha inizio l’esperienza dell’alienazione, in cui eseguiranno azioni senza capirne il perché e senza essere pronti alle conseguenze.
RASSEGNA STAMPA
“Ricco di tracce, immagini anche enigmatiche, tutto nella semioscurità, Bros non ha scrittura realistica, né una trama ma vi si rispecchiano temi come la spersonalizzazione dell’individuo, l’obbedienza omologata, la sottomissione alla legge, che tra l’altro hanno una “verità” nella struttura perversa dello spettacolo dove 22 figuranti presi dalla strada agiscono in scena su precisi ordini impartiti dal regista attraverso gli auricolari e non udibili dal pubblico. In più i figuranti sono in divisa da poliziotto, ed esercitano una esplicita violenza, torturano e percuotono, evocando in noi gli omicidi di George Floyd e Stefano Cucchi.”
Anna Bandettini, la Repubblica
“E un mondo grigio e cupo, attraversato da nera violenza quello presentato nell’intelligente e affascinante spettacolo Bros di Romeo Castellucci, nato dall’efficace e provocatorio progetto di lavorare reclutando in ogni città 22 persone, figuranti che, dopo un patto iniziale di totale obbedienza, lavorano sul palco ai comandi del regista […] È stupefacente come la massa nera per lo più in divisa, si muova precisa e compatta a formare una moltitudine non pensante, completamente assertiva. Un’entità fatta di sottomissione e di silenzio, cancellati tutti i risvolti emozionali umani, un attore marionetta un uomo marionetta che sprofonda nella violenza fine a sé stessa, e riecheggiano nella mente i tanti «ho eseguito gli ordini, la legge è la legge».
Magda Poli, Corriere della Sera
“Bros è il risultato di una riflessione sul tema dell’autorità che Castellucci ha iniziato alla fine del 2019, quando si è ritrovato a trascorrere un periodo a Parigi nei mesi delle proteste dei gilet gialli, con la città pressoché militarizzata e la polizia onnipresente.”
L’essenziale
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