Claudia Castellucci

Seminario sui nomi: workshop di scrittura, movimento fisico e teoria emblematica
Calendario
  • Crediti:

    temi
    Movimento trapassante dal nome alla sua realizzazione
    Teoria emblematica sul rapporto tra nome e immagine con particolare riferimento ai Motti utilizzati da Romeo Castellucci nello spettacolo Bros
    Ecfrasi, ovvero restituzione visiva attraverso i nomi

    orari
    6/12 dalle 15.30 alle 18.00
    7/12 dalle 10.00 alle 18.00
    8/12 dalle 10.00 alle 17.00 (possibile variazione orario)
    9/12 dalle 10.00 alle 17.00 (possibile variazione orario)
    10/12 dalle 10.00 alle 13.00

    presso C.A.S.A. Centro delle Arti della Scena e dell’Audiovisivo | Museo e Real Bosco di Capodimonte

    massimo 18 partecipanti

    Movimento fisico Sissj Bassani
    Teoria emblematica Francesco Russo

    Inviare la propria candidatura corredata di curriculum vitae a masterclass@teatrobellini.it entro e non oltre l'1 dicembre

    Si ringrazia l'Associazione Amici di Capodimonte

L’ecfrasi è un esercizio di osservazione di un’opera d’arte che si completa con la sua esposizione, di fronte a uditori. Ma questa descrizione non avviene davanti all’opera, bensì in sua assenza, così che la sua enàrgheia (in latino, evidentia) sia affidata soltanto alle parole. Il quadro, la statua o l’architettura devono farsi vivi davanti agli occhi di chi ascolta e suscitare impressioni o emozioni soltanto grazie a parole che descrivano in modo oggettivo gli aspetti dell’opera, scegliendo quali termini usare per spiegare i colori, la composizione, i punti di osservazione, i fuochi di interesse… e non per descrivere sentimenti, concetti o per esprimere giudizi.
L’assenza dell’opera d’arte in questione è compensata dalla parola, chiamata a gareggiare con l’immagine. In mancanza di riproduzioni, di raffigurazioni mimetiche, le parole devono agire come immagini. La proposta è dunque quella di far conoscere e praticare ai Seminaristi questa antico esercizio che  rinnova un’attitudine critica.

Ecfrasi a Capodimonte
9 Dicembre, ore 17
Sala Mele, Museo di Capodimonte, Napoli
Claudia Castellucci espone l’esperimento sulle Ecfrasi di alcune opere del Museo scelte da alcuni visitatori. L’ecfrasi è un’antica tecnica retorica che mira a rendere presenti e ‘visibili’ le opere solo attraverso una descrizione dettagliata e sottile fatta a parole. Le parole acquistano la stessa evidenza ed energia delle opere.

Biografia
Drammaturga, coreografa e didatta, Claudia Castellucci ha fondato con Romeo Castellucci e con Chiara e Paolo Guidi la Societas Raffaello Sanzio, compagnia teatrale attiva dal 1981 al 2006, anno in cui si trasforma in Societas, dando luogo a sviluppi distinti per ognuno degli artisti fondatori. Dagli anni della sua formazione scolastica a indirizzo artistico (Liceo Artistico, Sezione Architettonica e Accademia di Belle Arti a Bologna Sezione di Pittura), ha continuato a produrre arte.
Nel 1989 fonda la Scuola teatrica della discesa, un insieme di giovani che si incontra regolarmente per cinque anni unendo alla ginnastica una pratica filosofica. Negli anni successivi lo studio si allarga al movimento ritmico e nel 2003 fonda la Stoa, una scuola che dura cinque anni, lungo i quali si realizzano i Balli, danze improntate a un’interpretazione del movimento che considerano il tempo come dimensione principale.
Nel 2015 fonda la Scuola Mòra, che si costituisce in Compagnia nel 2019, con la realizzazione del ballo Verso la specie, danza che prende a modello la metrica della poesia greca arcaica; la meta-danza All’inizio della città di Roma, sulle prime transazioni sociali di un’umanità alle prese con la vita di massa, e la danza Il trattamento delle onde, basata sul suono delle campane.
Segue Fisica dell’aspra comunione, una danza costruita su Le Catalogue d’Oiseaux di Olivier Messiaen, che vede l’esecuzione per pianoforte dal vivo ad opera di Matteo Ramon Arevalos.
In occasione della Biennale di Venezia 2020, Claudia Castellucci ha ricevuto il riconoscimento del Leone d’Argento per la Sezione Danza diretta da Marie Chouinard. Nel 2021, La nuova Abitudine, danza basata sul canto Znamenny, un antico canto liturgico ortodosso, di impronta greca, che si fonde con la tradizione rurale della musica russa; ad abitare il palco insieme ai Danzatori, quattro Cantori del Coro di musicaAeterna.
Scrive diversi testi di drammaturgia, di arte scolastica e di coreografia. Tra questi: Uovo di bocca (Bollati Boringhieri 2000), Setta Scuola di tecnica drammatica (Quodlibet 2015), e Bollettini della Danza (Edizioni Sete 2019).

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