
Liv Ferracchiati
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Crediti:
dalle 11:00 alle 16:00
presso Piccolo Bellini
massimo 10 partecipantiInviare la propria candidatura corredata di curriculum vitae a masterclass@teatrobellini.it entro e non oltre il 13 marzo
Mi fa male l’autofiction
percorso laboratoriale di scrittura per drammaturghi e attori
DORN In ogni opera d’arte deve esserci un’idea chiara,
dovete sapere perché scrivete, sennò finirete per perdere il vostro talento.
Anton Čechov, Il gabbiano
L’autofiction nasce come genere di scrittura narrativa, molto utilizzato anche in teatro, che trasforma la finzione in un inestricabile groviglio di verità e inganno.
Se lo scrittore di autobiografia crea un patto con il lettore, nel quale stabilisce che quanto racconta è accaduto per davvero e se il romanziere dichiara l’aspetto finzionale della sua opera, lo scrittore di autofinzione lavora sul confine tra dato reale e menzogna.
Cosa trasforma, quindi, l’esperienza in arte? Qual è la differenza tra l’essere un autore e raccontare fatti propri? In che modo, partendo dal proprio vissuto, si può scrivere qualcosa che non sia solo il resoconto di un’esistenza? E nemmeno la descrizione di esperienze quotidiane poco esaltanti?
Mi fa male l’autofiction! è un laboratorio di scrittura creativa che ha come finalità la realizzazione di un monologo in prima persona rivolto al pubblico. Il tema sarà liberamente scelto da ogni partecipante. La scrittura evolverà attraverso frammenti di testo. Il frammento da cui si originerà l’intero elaborato, detto “frammento centrale”, dev’essere un fatto davvero accaduto allo scrivente. Tutto il resto, invece, necessiterà di inventiva e fantasia.
Biografia
Liv Ferracchiati è autore e regista. Debutta nel 2016 con la sua prima scrittura e regia, Todi is a small town in the center of Italy. Nel 2015 fonda la compagnia teatrale The Baby Walk e inizia a scrivere e dirigere la Trilogia sull’Identità, esplorando il tema della strutturazione del genere: Peter Pan guarda sotto le gonne (Capitolo I, 2015), spettacolo premiato al Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro, Stabat Mater (Capitolo II, 2017) con cui vince il Premio Hystrio Nuove scritture di Scena 2017, Un eschimese in Amazzonia (Capitolo III, 2017), vincitore del Premio Scenario 2017. Nel 2017 Antonio Latella seleziona tre suoi lavori alla Biennale di Teatro. Ancora alla Biennale di Teatro 2020, una menzione speciale è stata attribuita dalla giuria a La tragedia è finita, Platonov, sua riscrittura dell’omonimo testo di Anton Cechov.
È tra gli autori selezionati per l’edizione speciale École des Maîtres 2020, dedicata ai drammaturghi europei. È attualmente artista associato presso il Piccolo Teatro di Milano con il quale sta preparando due nuove scritture sceniche a partire da Hedda Gabler di Henrik Ibsen e da Il gabbiano di Anton Čechov. Nel 2021 Marsilio Editori ha pubblicato il suo esordio nella narrativa: Sarà solo la fine del mondo.
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