Data

Dal 07 Mag 2024 al 12 Mag 2024

Napoleone. La morte di Dio

con Lino Guanciale

Data

Dal 07 Mag 2024 al 12 Mag 2024

Luogo

Teatro Bellini
  • Crediti:

    Napoleone. L’uomo che sfidò Dio
    da I funerali di Napoleone di Victor Hugo

    drammaturgia e regia Davide Sacco
    con Lino Guanciale

    scene Luigi Sacco
    luci Andrea Pistoia
    aiuto regia Claudia Grassi
    organizzazione Ilaria Ceci, Luigi Cosimelli
    comunicazione Raffaella Martellotti, Emiliano Luciani
    ufficio stampa Carla Fabi, Roberta Savona

    produzione LVF

    debutto mondiale giugno 2023 Campania Teatro Festival

È il 15 dicembre 1840, il giorno del funerale di Napoleone.
Victor Hugo alle sei e mezzo si sveglia al suono del tamburo che chiama a raccolta per le strade. Esce alle undici e si dirige verso Les Invalides. Comincia qui il resoconto della cerimonia, del giorno eccezionale, rimasto tra le cose più conosciute del prezioso scartafaccio di annotazioni, scene, dialoghi, racconti, riflessioni.
Parigi aspetta il carro funebre: un cattivo gusto imperante, un insieme di equivoci e di sciatterie dovute al cambio di governo, alla caduta di Thiers che aveva progettato la «soluzione» e alla fretta. Pochi soldi e spesi con mediocre fantasia. Ponte Luigi Filippo, comincia a cadere la neve; via Saint-André-des-Arct, si sentono i rumori della festa, la gente si avvia verso Les Invalides. Rue du Bac, Rue de Grenelle: la folla lo investe perché è respinta dai cordoni delle guardie. Mentre entra nella piazza un martellamento lugubre in cadenza lo stordisce: sono i centomila spettatori che battono i piedi, insieme e senza smettere, sulle assi delle tribune: donne infagottate con sciarpe e coperte, uomini che nascondono testa e naso sotto coperture inventate lì per lì. Centomila strani involucri che non cedono e aspettano l’imperatore. Trentadue grossolane statue di gesso, alte sette metri, si allineano nella parte centrale della piazza alternate da treppiedi che dovrebbero reggere una fiamma. Fanno un certo effetto ma dalla prima impressione si scende ai particolari: pezzi non finiti, grossolanità del lavoro, arredi di stoffa già bagnati dalla neve. Le statue rappresentano eroi alla rinfusa, scelti brancolando nei secoli con un concetto da fare invidia a un coreografo postmoderno. Più malinconia che grandezza, più stracci che paramenti, più gesso e latta che strutture durevoli.
Il vento spazza la piazza, le brutte colonne di tela dipinta reggono bracieri pieni di neve. Non hanno finito l’addobbo dell’ingresso alla chiesa. È mezzogiorno e guardie nazionali si scaldano a un fuocherello. Lento, lentissimo, il corteo avanza e sfila. Il cannone spara da tre punti dell’orizzonte e “una specie di montagna d’oro” appare, il carro dell’imperatore trainato da sedici cavalli, quasi impediti nel passo da lunghe, sontuose gualdrappe d’oro, che si riveleranno di stoffa da pochi soldi.
Quel carro, che allo scrittore sembrò un’apparizione, un blocco luminoso, osservandolo nelle litografie colorate di Adam, sembra adesso una fantasia teatrale di pessimo gusto. Il convoglio si ferma nel cortile degli Invalides e il feretro è portato a spalle dentro la chiesa. Lo spettacolo continuerà all’interno, ma all’esterno è finito. Adesso di questa giornata si comincia ad afferrare il senso: un miscuglio composito di celebrazione e d’inganno, di elevazione per abbattere, di limitazione della grandezza impiallacciata. Non solo: qualche cosa passa in questo accartocciarsi dell’effimero, in questa visione di vanità realistica, della fine umana del potere di fronte al tempo che scorre e alla morte.

***Acquistabile da giugno

Info prezzi
https://teatrobellini.it/prezzi-biglietti/

Condividi questo evento
Info Parcheggio e Accessibilità
parking
Salva l'evento sullo Smartphone
QR Code

© 2023 Teatro Bellini – P.IVA 07483970633 – C.F. 95016130635 – Powered by: WeSart

Scopri la stagione 2023-2024!
Cliccami!