Monica Demuru

  • Training vocale – Dinamiche dell’espressione vocale

Attiva sulla scena teatrale e musicale, ha sviluppato un percorso di ricerca sulla vocalità, tra musicalità pura e attenzione drammaturgica, che lʼha portata ad accostare, al lavoro d’attrice, una intensa attività da cantante e autrice.

Lavora in teatro con Societas Raffaello Sanzio, Massimiliano Civica, Deflorian-Tagliarini, Encyclopedie de la Parole, Muta Imago, Letizia Renzini, Massimo Luconi, David Riondino, Annalisa Bianco – Egumteatro, Santasangre, Claudio Morganti e Roberto Latini.

E’ autrice e interprete cantando stabilmente in duo con Cristiano Calcagnile in Blastula.scarnoduo con cui incide e realizza concerti drammatici e operine, e con Natalio Mangalavite in Madera Balza per cui esce il disco omonimo per la prestigiosa etichetta Tuk nell’autunno del 2018 (Premio Archivio Mario Cervo 2019) e l’allegato a Musica Jazz dell’agosto 2020 sulle “Voci” della Tuk.

Ha inoltre al suo attivo, come autrice e interprete, concerti narrativi quali Ranuccio con Stefano Bollani prima e Ares Tavolazzi poi; Costruzione, con Barbara Casini e Gabriele Mirabassi;  Cime Domestiche con Paolo Benvegnù, Petra Magoni e Ares Tavolazzi; Otto Storie poco standard con Raffaello Pareti e Alessandro Marzi; Anchise sulle spalle di Enea con Luca Tilli; Altre voci dalla città stanca, ideazione e direzione, performance per 24 voci, PDE di Roma e Accademia Silvio D’Amico. Collabora a progetti musicali di artisti che stima: del jazz italiano (tra cui Bollani, Rava, Girotto, Petrella,Cecchetto, Guerrini e Coen), della canzone pop dʼautore (Peppe Servillo e Avion Travel, Tetes de Bois, David Riondino, Paolo Benvegnù e Canio Loguercio), della sperimentazione e della musica contemporanea, improvvisata o di composizione, elettronica e acustica (tra cui Zeena Parkins, Hector Zazou, Scott Gibbons, Chiara Guidi e Claudia Castellucci, Giovanni Guaccero, Alvin Curren e Jato Orchestra), di composizione e creazione di spettacoli e performance per il teatro e la radio.

Svolge attività didattica su vocalità e pratica scenica per varie istituzioni e scuole tra cui LʼAccademia Nazionale dʼArte Drammatica Silvio DʼAmico.

Nel 2013 vince il Premio “Maria Carta”. Candidata in finale al Premio Ubu 2017, sia come attrice che per il miglior progetto musicale (“Il Cielo Non E’ Un Fondale” di Deflorian-Tagliarini) e al Premio Ubu come migliore attrice 2018 (“Belve” diretta da Massimiliano Civica). Nel 2021 è interprete dello spettacolo Antigone, diretto da Massimiliano Civica candidato come miglior spettacolo ai premi Ubu, ed è parte del gruppo artistico GLA col quale riceve il premio Ubu 2021 per il Progetto Speciale.

Attualmente in tounèe con “Jukebox”, diretta da Joris Lacoste ed Elise Simonet dell’ Encyclopedie de la Parole, con “Avremo ancora l’occasione di ballare insieme”di Deflorian Tagliarini, “Le Nozze di Checov” diretta da Claudio Morganti e “Giorni Felici” di Beckett diretta da Massimiliano Civica.

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TRAINING VOCALE – DINAMICHE DELL’ESPRESSIONE VOCALE

Chiameremo il percorso didattico CORPO PER ARIA, condotto attraverso una azione di cura dell’uso della voce e del suo controllo. L’obiettivo di questa cura sarà quello di rendere i singoli artisti di scena o gli interessati all’esperienza vocale responsabili del proprio gesto artistico, attraverso un percorso di autocoscienza dei propri mezzi espressivi vocali. Il lavoro di sperimentazione vocale, accumulato e messo in crisi dal gesto estetico del singolo, dalla solitudine della scelta artistica, dalla risoluzione con gli altri, con la comunità, impongono alla scena autenticità e necessità.

Non si tratta di individuare regole metodologiche ma favorire la concentrazione sulla parola non più o non solo come tale ma Voce, immagine sonora; connetterla poi al distacco dalla propria singola fisicità per passare attraverso le modificazioni imposte dalla scena; lasciare che il suono stesso sia corpo accettandone la sua materialità idealmente indipendente dalla gola che l’ha prodotto. Con questo tendere a una creazione in cui il soggetto drammaturgico non sia l’attore e neppure il suono prodotto, bensì l’orecchio posto al centro dello spazio. Quest’orecchio compone il senso ultimo di un’intera opera. Attraverso la liberazione del respiro e l’adesione dell’io alle proprie voci, ciascuno può sviluppare una coscienza fisica, emotiva, mentale che rimette in discussione la percezione di sé,  in una maturata capacità di ascolto e nell’apertura alla propria creatività.

Punti di lavoro:
– Pratica della concentrazione e ascolto;
– Distensione e verticalizzazione del corpo;
– Sviluppo del controllo sul respiro;
– Autosservazione;
– Emissione come emersione di elementi creativi ;
– Condivisione e accoglienza nel gruppo;
– Coscienza del suono come corpo comunicante;
– Testo come corpo a corpo con la voce;
– Pratica compositiva del singolo;
– Conduction d’insieme.

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